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Madre Cabrini

Santa Francesca Saverio Cabrini (in origine Maria Francesca Cabrini) era la minore di dieci figli. Nacque il 15 luglio del 1850 in un paese chiamato Sant’Angelo Lodigiano, vicino alla città di Milano. Crescendo, rimase incantata dalle storie dei missionari e decise di entrare in un ordine religioso.

Francesca si dedicò con fervore ai suoi studi e ottenne la certificazione per insegnare. Fece domanda di ammissione dalle Figlie del Sacro Cuore, che erano state sue maestre, ma sfortunatamente non fu accettata per via della sua salute cagionevole.

Perseverante nella sua decisione, accettò, suo malgrado, l’offerta di Don Antonio Serrati che aveva conosciuto, come maestra, la giovane Francesca a Vidardo e ne aveva apprezzato le doti umane e cristiane, di collaborare presso la “Casa della Provvidenza” di Codogno (Lo), dove insegnò e svolse attività di dirigenza. Qui prese i voti religiosi nel 1877, aggiungendo Saverio al suo nome, in onore del santo gesuita Francesco Saverio, Patrono delle Missioni. Dopo sei anni vissute con gravi difficoltà, il Vescovo di Lodi, Mons. Domenico Gelmini la incoraggiò a formare lei stessa un nuovo Istituto. Nel 1880, con sette giovani donne, Francesca fondò l’Istituto delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Era tanto intraprendente quanto devota, nel trovare persone che avrebbero donato ciò di cui aveva bisogno in termini di denaro, tempo, lavoro e sostegno.

Il sogno di Francesca, accarezzato fin dall’infanzia, di andare in Cina con le sue Missionarie si trasformò dopo l’incontro con il Vescovo Giovanni Battista Scalabrini che già si occupava con i suoi Missionari, degli Emigranti Italiani e successivamente con l’udienza del Papa Leone XIII, il quale contrariamente a quanto si aspettava Francesca, le disse: non ad Oriente, ma all’Occidente”, a New York anziché in Cina. Doveva aiutare migliaia di immigrati italiani negli Stati Uniti.
 

Nel 1889, Francesca Cabrini e le sue sorelle entrarono in un nuovo mondo: New York City. Inizialmente incontrarono molte difficoltà e delusioni ma, come sempre, Francesca perseverò. Organizzò corsi di catechismo e di formazione per gli immigrati italiani e provvide ai bisogni di tanti orfani. Fondò scuole e orfanotrofi nonostante le enormi difficoltà.
 

Si dedicò così ad essi: divenendone la Madre, la Maestra, la Consigliera, l’amica e la consolatrice. Con il suo intenso lavoro apostolico, cercò di restituire ad essi la dignità d’italiani e di figli di Dio, con diritti e doveri, nell’intento di operare quell’integrazione culturale necessaria, nel rispetto della propria identità, ma anche acquisendo la capacità di apprezzare i valori di ogni cultura senza perdere i propri. L’opera di Francesca Cabrini fu possibile per il sacrificio e il lavoro delle sue Suore e di tante persone di buona volontà: professionisti, benefattori, volontari animati dagli stessi ideali.

Ben presto, Francesca ricevette richieste di aprire scuole da tutto il mondo. Viaggiò in Europa, Centro e Sud America e in tutti gli Stati Uniti. Attraversò ripetutamente l’Oceano Atlantico, andò a cavallo sulle Ande e attraversò le terre di Centro America, Brasile, Argentina, Europa e Stati Uniti in treno e persino a piedi, fondando un totale di 67 istituti tra scuole, ospedali e orfanotrofi.

Francesca Cabrini comprese subito che non bastava il lavoro, il sacrificio, l’intensa attività per realizzare la sua missione, occorreva soprattutto la preghiera, l’adorazione, l’unione costante con Dio e per questo prescrisse alle Suore molte ore di preghiera. Impegnò tutta la sua vita per portare avanti le tante fondazioni che richiedevano adeguamenti, denaro, ricostruzioni, cambiamenti e per le richieste di nuove fondazioni in favore degli emigranti, che riceveva da tutto il mondo, da Vescovi e Parroci; ma soprattutto si impegnò perché l’Amore del Cuore di Gesù arrivasse a tutti, specialmente ai più emarginati di quel tempo; ma arrivasse anche a trasformare i cuori dei responsabili detentori del potere perché potessero contribuire a realizzare una società più giusta e fraterna.

 

La sua attività fu incessante fino alla sua morte, avvenuta il 22 dicembre 1917 a Chicago. Il 13 novembre 1938 venne proclamata Beata, il 7 luglio 1946 proclamata Santa da Papa Pio XII e l’8 settembre 1950 Santa Francesca Saverio Cabrini venne dichiarata “Celeste Patrona di tutti gli emigranti”. È la prima cittadina degli Stati Uniti canonizzata dalla Chiesa Cattolica romana.

 

Nel suo libro “Immigrant Saint, The Life of Mother Cabrini”, Pietro Di Donato racconta il giorno della canonizzazione:

“Il 7 luglio 1946, San Pietro era vestita a festa. I suoi venerabili e imponenti pilastri erano adornati con magnifici e antichi arazzi damascati. Innumerevoli lampade elettriche e candele erano raggruppate attorno all’altare papale… quadri raffiguranti Madre Cabrini pendevano dalle balconate. Le attività in Vaticano sono iniziate poco dopo le sette del mattino, quando, nella Cappella Sistina, sono iniziati ad arrivare cardinali, patriarchi, arcivescovi e altri dignitari che avrebbero partecipato alla canonizzazione. Papa Pio XII entrò nella Cappella Sistina e intonò l’Ave Maris Stella.”
 

Il Papa fece la seguente dichiarazione solenne in latino:

“… dichiariamo e definiamo Santa la Beata Francesca Saverio Cabrini e la iscriviamo nell’Albo dei Santi, ordinando che la sua memoria sia celebrata nella Chiesa universale il giorno 22 dicembre. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.”
 

Santa Francesca Saverio Cabrini fu nominata Patrona dei Migranti nel 1950 e, nel 1999, Papa San Giovanni Paolo si riferì a lei come Missionaria della Nuova Evangelizzazione.

"Leader religiosa, amministratrice d'impresa e portavoce degli emarginati, Madre Cabrini è sempre stata una donna compassionevole. Nonostante le difficoltà, la salute cagionevole e le delusioni, la pace dell'anima di Madre Cabrini le permetteva di irradiare una gioia che nasceva dalla fiducia incrollabile nella provvidenza divina. Questa fiducia totale e senza riserve in Dio era la caratteristica principale della sua personalità e la fonte di una forza interiore che la spinse a raggiungere risultati notevoli in un periodo di tempo relativamente breve. Alcuni hanno visto nella Cabrini l'incarnazione delle aspirazioni degli immigrati: fare carriera, eccellere, dimostrare il proprio valore. Altri, invece, attribuirono i suoi successi allo zelo di una santa".

~ Suor Mary Louise Sullivan, MSC, Ph.D., Madre Cabrini, "Immigrata italiana del secolo".