Su invito della Superiora Generale e del suo Consiglio, dal 2 al 6 aprile, la Commissione Cabriniana per la Salute Globale ha riunito alcuni membri delle opere o dei ministeri locali della salute di Africa, Australia e America Centrale, per vedere, giudicare, aggiornare e celebrare il nostro essere e il nostro fare negli ambiti della salute.
Abbiamo avuto la presenza e gli interventi di ospiti speciali, sia in presenza che in modalità virtuale. , consigliere del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano della Santa Sede, che si è definito cabriniano di cuore, ci ha presentato l'arduo lavoro che il Dicastero sta svolgendo nel campo della salute, della migrazione umana e in altri ambiti per lo sviluppo umano integrale. Il professor  ha condiviso con noi la sua esperienza e il suo lavoro attraverso BRAC, la grande ONG di cui è cofondatore. Alcuni membri della commissione globale, quali gli esperti globali il , il  e l’amministratore delegato di Cabrini Australia, la signora , hanno condiviso con noi temi molto importanti relativi alla salute materno-infantile, alla gestione e alla ricerca in campo sanitario. Il mondo della salute è in transizione, le statistiche ci dimostrano i grandi progressi compiuti soprattutto nei paesi a basso reddito e noi facciamo parte di questi numeri. Abbiamo avuto l'opportunità di vedere la realtà dei diversi Ministeri. 


Siamo felici di conoscere le azioni che salvano vite umane in ogni missione. 
 Ci ha anche molto interessato constatare le grandi sfide che dobbiamo affrontare, soprattutto a causa dei tagli ai finanziamenti da parte dei grandi donatori internazionali. 
I successi e le difficoltà ci rendono ricercatori creativi di elementi tangibili di speranza.
Abbiamo concluso i nostri primi tre giorni di lavoro, contagiati da idee nuove e creative, nuove sfide e tanto entusiasmo per andare avanti, sapendo che, al di là delle statistiche, i nostri servizi o ministeri della salute salvano vite umane.
Il 5 e 6 aprile abbiamo compiuto un pellegrinaggio di fede, alla ricerca della riconciliazione con la nostra realtà personale e sociale; consapevoli di essere persone fragili e bisognose di riconciliazione, abbiamo avuto l'opportunità di peregrinare e di attraversare quattro Porte Sante, un gesto simbolico di coloro che si preparano a diventare la versione migliore di sé stessi, specialmente nel campo dei servizi sanitari. E la grande sorpresa e il grande dono è stato il saluto di persona da parte del nostro Papa Francesco. Lui, come un pellegrino più malato, si è fatto presente in questo Giubileo dei malati e degli operatori sanitari. È stata un'esperienza di Grazia.  
 Oggi, mentre scriviamo questi ricordi, abbiamo la notizia che Papa Francesco è tornato alla casa del Padre. Siamo certi che la misericordia di Dio lo accoglie già, mentre noi continuiamo il nostro pellegrinaggio nella speranza.
Ringraziamo Dio che ha ispirato Papa Francesco a indire questo Anno Giubilare, la nostra superiora generale Eliane Azevedo che ha reso possibile la nostra esperienza a Roma. E tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro e questi segni tangibili di speranza.
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